«Enrico, come è nata l’idea di scrivere le storie di questo libro di favole?»

Enrico:
«Le ho scritte perché avevo bisogno di dire ai miei figli qualcosa di importante. Le favole sono questo: un modo divertente per condividere ciò che è bello, significativo, essenziale. Quando si racconta una storia, si creano legami profondi, perché si parla direttamente con ciò che è più intimo, l’anima. E i bambini lo capiscono al volo! Non a caso, i miei mi chiedevano continuamente di raccontare I Musi Lunghi, Il Granello di Sabbia e tutte le altre.

Ma questo libro non è solo parole. Lavorare con Mattia, Giovanni, Lorenzo, Elisa, Alessandra e tutti gli altri mi ha insegnato una lezione preziosa: ascoltare. Perché ognuno porta un pezzetto di sogno, e insieme abbiamo costruito qualcosa di concreto. Quando un lavoro come questo arriva a compimento, capisci che i sogni si possono davvero realizzare, se ci credi e se ci lavori insieme. È proprio questa la forza di Famiglie e Abilità: sognare, e poi realizzare. Sempre insieme, anche con i nostri figli.»

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«Mattia, per te com’è stata l’esperienza di illustrare queste fiabe?»

Mattia:
«Mi sono divertito tantissimo! Disegnare queste fiabe è stato come entrare in un mondo nuovo, pieno di personaggi e avventure. Mi ha messo alla prova: ad esempio, in I Musi Lunghi ho disegnato un personaggio molto diverso da me, mentre in I Piedi Neri ho dovuto scegliere le due scene più importanti in una storia bella lunga. Ma la mia preferita è stata L’Albero: Rossano e gli animali che aiutano i bambini sono stati i miei preferiti. Mi è piaciuto così tanto che l’ho rifatta anche a fumetti! Insomma, è stata un’avventura fantastica, e non vedo l’ora di rifarla.»

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«Giovanni, tu hai contribuito con i tuoi disegni digitali. Come ti sei trovato?»

Giovanni:
«Io sono Giovanni. In questo lavoro ho usato Adobe Illustrator. Mi sono divertito un sacco e mi è piaciuto tanto fare questi disegni. E sono contento di aver aiutato tutti. Ti saluto e... buona giornata!»

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«Enrico, sembra che Giovanni abbia portato un contributo davvero speciale. Come lo descriveresti?»

Enrico:
«Giovanni è straordinario! I suoi disegni hanno un’ironia che conquista subito. Ma non è solo bravo: è simpaticissimo, riesce a mettere tutti di buon umore. È bello vedere come ognuno abbia dato il massimo per questo progetto, portando il proprio talento e il proprio cuore. Grazie a Giovanni, Mattia e a tutti, questo libro è diventato qualcosa di unico.»

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«A proposito di Mattia, anche lui sembra un tipo allegro?»

Enrico:
«E lo è! Sempre in cerca del lato positivo. Mattia lo fa vedere nei suoi disegni. Ha una capacità incredibile di creare immagini che raccontano, cogliendo l'atmosfera e i concetti significativi. Comunica grande pace. E poi è di gran compagnia. Anzi, Mattia, Giovanni quand'è che mangiamo una pizza insieme?»

Mattia:
"Quando ti decidi a offrirla!"

Giovanni:
«Mattia, prima la pizza, poi ti insegno anche Photoshop!»

Enrico:
(Ride) «Ecco, siete furbi. Facciamo così: scrivo una fiaba su un pizzaiolo magico, voi due la illustrate e ci scambiamo una pizza per ogni disegno. Affare fatto?»

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«Infine, Enrico, quale messaggio vorresti che i lettori portassero a casa leggendo questo libro?»

Enrico:
«Vorrei che si divertissero, prima di tutto, e che trovassero un pizzico di magia sia nelle storie che nei disegni. Ma soprattutto, spero che capiscano quanto è importante lavorare insieme per realizzare i sogni. Questo libro è la dimostrazione che, con dedizione, volontà e un pizzico di fantasia, si può fare tutto. Ed è anche un messaggio per le famiglie: insieme ai nostri figli possiamo fare cose incredibili, trasformare i sogni in realtà. Ed è questo il cuore di tutto.»